Vialetto condominiale, caduta sul pavimento, obbligo di custodia,
danno
A seconda dei casi, amministratore, singoli proprietari, condominio o
terzi estranei possono essere costretti a pagare i danni
Le responsabilità in condominio
In condominio si possono identificare cinque tipi di diverse
responsabilità:
quelle del condominio
quelle dei singoli condomini
quelle degli inquilini che hanno affittato una casa
quelle dell'amministratore
quelle di persone estranee al condominio, ma da esso incaricate.
Vediamole una per una
La responsabilità del condominio.
Il condominio è sempre responsabile, rispetto a persone o a enti
estranei al condominio stesso, ma anche rispetto ai singoli condomini, ,
di tutte di violazioni di norme o di tutti i debiti contratti dal
condominio stesso per le parti comuni. Quest'affermazione va esaminata
con grande attenzione, perché , nella pratica, è spesso difficile da
applicare. Innanzitutto le responsabilità del condominio si estendono
solo alla gestione delle parti comuni. Ciò significa che non è colpa del
condominio se un debito, un danno o un pericolo riguardano un bene di
uno, o di più singoli condomini. Facciamo un esempio: se un balcone
sporgente è di proprietà esclusiva di uno dei proprietari e se dal fondo
si stacca un pezzo di cemento e casca sulla testa di un passante, la
responsabilità civile e penale ricade solo sul condomino colpevole. E se
la lavatrice di un proprietario perde acqua e l'infiltrazione rovina il
soffitto e i mobili del vicino di sotto, il condominio non c'entra. Se
infine un impianto (per esempio lo scarico dell'acqua , una canna
fumaria, un cavo della luce) si rompe, la responsabilità del condominio
si estende solo sul tratto comune, mentre quella del proprietario
riguarda il tratto che si diparte da quello comune per raggiungere il
proprio appartamento (non importa dove situato, anche fuori dal
perimetro della proprietà del singolo condomino). Dire che la
responsabilità riguarda le cose comuni al condominio è cosa diversa dal
dire che riguarda solo le colpe di tutti i condomini. Per esempio, se
uno solo dei condomini si rifiuta di pagare la sua parte delle spese
contratte con un fornitore del condominio (per esempio la rata del
gasolio o le spese della manutenzione della facciata del palazzo)è il
condominio che resta il vero responsabile rispetto al fornitore stesso.
Questo perché è il condominio (e non il singolo condomino) che ha
contratto il debito. La conseguenza è questa: il condominio deve pagare
anche la quota del condomino moroso, per poi agire in giudizio su di lui
e recuperare i soldi.
La responsabilità dei singoli condomini
Ovviamente il singolo condominio è responsabile dei danni causati dalle
sue proprietà , nonché, penalmente, delle sue azioni. Per esempio se un
condominio provoca lesioni a una persona, per colpa o volutamente,
ricadono solo su di lui le responsabilità del suo gesto. Ma c'è di più.
Il singolo proprietario nel palazzo è responsabile, come si dice "in
solido", anche dei debiti e degli impegni presi dal condominio intero.
Cioè ciascuno dei proprietari può essere costretto a pagare quanto
dovuto dall'intero condominio ai fornitori. A sua volta il condomino
preso di mira, una volta saldato il debito, potrà rivalersi, contro
tutti i vicini di casa, anche promuovendo una causa,. Questo tipo di
responsabilità solidale può essere considerata, e non a torto, una vera
e propria ingiustizia. Provoca un effetto distorto: se un fornitore, a
torto o a ragione, ritiene di essere creditore di tutto il condominio,
il miglior modo per riscuotere è pretendere tutto il debito da un solo
condominio, minacciando di ipotecargli la casa o parte dello stipendio.
Sceglierà accuratamente la sua vittima, tra le persone più abbienti ma
psicologicamente più deboli e ricattabili (per esempio, un pensionato in
là con l'età, ma con un buon patrimonio). Non è finita. L'articolo 63
delle disposizioni di attuazione del codice civile stabilisce che chi
acquista un appartamento da un moroso è obbligato, insieme a lui e in
"solido", cioè per l'intera cifra, al versamento dei debiti condominiali
per l'anno in corso e per quello precedente. Non si intende l'anno
solare, bensì quello del rendiconto condominiale, che va in genere da
luglio al giugno dell'anno successivo. Naturalmente l'acquirente potrà
in seguito rifarsi contro il venditore, chiedendogli indietro quanto
anticipato. In effetti è spesso più comodo, per il condominio ,
prendersela con il nuovo acquirente, che è a portata di mano e ha un
immobile ipotecabile o vendibile all'asta, piuttosto che con il
venditore, difficilmente rintracciabile. Quindi è bene che, prima di
acquistare, ci si informi dei debiti di chi vende, facendosi rilasciare
un permesso per chiedere informazioni a questo proposito
l'amministratore (che altrimenti potrebbe rifiutarsi, appellandosi alle
norme sulla privacy).
La responsabilità degli inquilini.
Il proprietario è responsabile del comportamento dell'inquilino in
condominio? Per rispondere, occorre distinguere tra illeciti civili e
reati penali. Il padrone di casa è infatti responsabile, nei confronti
dei vicini e del condominio, delle inadempienze e delle infrazioni al
codice civile commesse dal suo inquilino. Per esempio, se l’inquilino
non rispetta il regolamento condominiale, è il proprietario che ne
risponde. Se non paga le spese, è il proprietario che deve versarle.
Ovviamente, in tutti questi casi, il proprietario avrà diritto a farsi
risarcire i danni versati o le spese condominiali non saldate.
Viceversa, la responsabilità penale resta individuale, così come dice la
Costituzione. Se, per esempio, l'inquilino fa cadere per errore un vaso
sulla testa di un passante (reato colposo), ne risponde solo lui. Ma
anche se intercetta l'elettricità attraverso un impianto pirata, o
compie un abuso edilizio, senza che il proprietario abbia modo di
saperlo o di impedirglielo.
Concorsi di colpa
Talvolta in condominio esistono anche concorsi di colpa. Mettiamo per
esempio il caso di un singolo proprietario (o del suo inquilino) che
sovraccaricano un impianto elettrico con troppi apparecchi. Così scoppia
un incendio, che causa danni agli appartamenti attorno. Se l'impianto
era in regola a tutti gli effetti, il condominio potrà chiamarsi fuori.
Ma se l'impianto condominiale non era in sicurezza, perché mancava la
messa a terra, parte della colpa ricade sulla testa del condominio che,
talvolta, può avere difficoltà persino a riscuotere rimborsi
assicurativi, perché le compagnie di assicurazioni rifiutano di sborsare
se gli impianti non sono a norma.
Responsabilità dell'amministratore.
I compiti dell'amministratore sono numerosi, complessi e delicati. Deve
applicare le delibere dell’assemblea, curare l’osservanza del
regolamento di condominio, provvedere nell’imminenza di pericoli di
crolli, anche se l’assemblea per questioni di risparmio abbia rinviato i
lavori necessari. E poi deve , disciplinare l’uso delle cose comuni e la
prestazione dei servizi, in modo che ciascun condomino se ne possa
servire al meglio, conservare la documentazione, provvedere al pagamento
delle spese e chiamare in causa i morosi (anche senza l'assenso
dell'assemblea). Ha quindi responsabilità nell'osservanza delle norme di
sicurezza e di risparmio energetico degli impianti, nel pagamento dei
contributi e nella sicurezza lavoro del portiere. Più recentemente gli
può essere attribuito un ruolo anche nelle questioni fiscali, con il
versamento delle ritenute d'acconto dei dipendenti del condominio, con
la burocrazia necessaria per avere le detrazioni sulle opere di recupero
(il 36% delle spese da affrontare, da scalare sulla dichiarazione dei
redditi), con il pagamento di tasse sull'immondizia o sull'occupazione
degli spazi pubblici causata da un passo carraio o da un impalcatura per
lavori edili. Le responsabilità di legge dell'amministratore riguardano
solo le parti comuni del condominio, a meno che abbia ricevuto incarichi
specifici da uno dei condomini, per esempio per gestire un appartamento
in affitto (in questo caso, però, non agirà più come amministratore
condominiale, ma come rappresentante della singola persona). A seconda
dei casi, l'amministratore potrà essere chiamato in causa per
inadempienze commesse da un singolo proprietario, da tutto il condominio
o da persone e enti estranei (per esempio un fornitore, lo Stato, l'Inps).
Se la colpa commessa riguarda il condominio l'amministratore può essere
costretto a pagare danni. Per esempio se non ha chiesto un decreto
ingiuntivo per costringere un condomino a pagare, sono fatti suoi. Se
invece la colpa riguarda un estraneo al condominio, insieme
all'amministratore può essere responsabile il condominio stesso. Per
esempio, se l'amministratore fugge con la cassa, senza aver versato i
contributi del portiere, è il condominio che deve pagare arretrati,
interessi e sanzioni legali. Un altro esempio: se nel condominio il
portiere è fulminato da una scarica elettrica, e manca l'impianto di
messa a terra condominiale, sono responsabili in solido sia tutto il
condominio che l'amministratore. Quest'ultimo non potrà giustificarsi
affermando che in assemblea non si è voluto pagare il nuovo impianto,
anche se lui aveva proposto, perché costava troppo: avrebbe dovuto
infatti dimettersi dalla sua carica immediatamente, perché la sicurezza
degli impianti è imposta da una legge dello Stato.
Cass. Civ. 14.04.2004 n. 7058 –
Legittimazione passiva per cause inerenti parti comuni.
La Cassazione del 14 aprile 2004 n.7058, ha confermato ancora una volta
che l’amministratore è legittimato passivo solamente per cause
inerenti parti comuni dell’edificio amministrato. Precedentemente la
Cassazione s’era espressa nei medesimi termini (cfr. Cass.Civ.
29.02.1988 n.2129 e Cass.Civ. 19.05.1999 n.4845).
Responsabilità di altri.
Vi sono alcuni casi in cui vi sono estranei al condominio che si
caricano di responsabilità. Se per esempio la caldaia è centralizzata,
quasi sempre ad assumersi le responsabilità della gestione e
manutenzione è una ditta esterna, detta legalmente "terzo responsabile".
Se accade un incidente o gli scarichi superano i livelli previsti dalle
norme sul risparmio energetico e anti-inquinamento è allora solo il
terzo responsabile a doverne rispondere e amministratore e condominio se
ne possono lavare le mani. Anche il costruttore dell'edificio, o
l'azienda edile che ha eseguito lavori prestano una garanzia decennale
per le opere mal fatte. Entro un anno dalla scoperta del cosiddetto
"vizio" della costruzione è possibile pretendere la riparazione e il
risarcimento di eventuali danni causati. In genere quando il condominio
affida a un tecnico esterno (per esempio la ditta che cura l'ascensore)
risponde solo nei limiti del mancato controllo dell'attività del tecnico
esercitabile da un inesperto dotato di normale buon senso. Per esempio
se la cabina crolla con dentro un visitatore, e la ditta di manutenzione
non si è fatta vedere per anni, l'amministratore e il condominio possono
essere chiamati in causa perché dovevano accorgersi del comportamento
della ditta-fantasma. Ma se i controlli erano stato eseguiti con una
certa regolarità, è solo la ditta ad assumersi ogni responsabilità.
A cura di Flavio Chiodini, segretario Confappi-Fna (Confederazione
piccola proprietà immobiliare)
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